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Uno sguardo all’ecosistema Berachain: la rete del futuro dove la liquidità governa il consenso

Berachain è un L1 integrato con Cosmos SDK e compatibile EVM. presenta un particolare meccanismo di consenso che incentiva la liquidità e allinea gli incentivi per validatori, protocollo ed investitori.

In questo articolo andiamo alla scoperta di Berachain, rete sbarcata sul mercato appena a febbraio ma che già ha raggiunto dettagli degni di nota. Ad oggi risulta la 7° blockchain più grande per capitali bloccati, davanti ad Arbitrum e leggermente dietro a Base.

Non parliamo solo di una blockchain di ultima generazione, ma un esperimento ambizioso che punta a riscrivere le dinamiche di partecipazione e sicurezza all’interno di una rete decentralizzata. Il suo design unico, che mette la liquidità al centro del consenso, sembra aver attirato molti capitali e sviluppatori sin dal suo lancio.

Ma il trend continuerà ancora per molto o l’entusiasmo andrà a spegnersi ed assisteremo ad un ridimensionamento? Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Che cos’è Berachain e come funziona?

Tecnicamente Berachain rappresenta una blockchain di tipo layer-1, che unisce l’interconnessione del Cosmos SDK alla compatibilità con l’EVM (Ethereum Virtual Machine). Una sorta di versione “ibrida” che consente di soddisfare gli elevati standard del settore offrendo un’infrastruttura scalabile, modulare e altamente interoperabile.

Questa dualità le permette di supportare smart contract scritti in Solidity e di interfacciarsi facilmente con l’ecosistema di Cosmos tramite il protocollo IBC. Ciò significa poter ospitare DApp già esistenti e sviluppatori del mondo Ethereum oltre alle proprie applicazioni DeFi native. 

Berachain è pensata per un adattamento continuo flessibile alle condizioni del panorama web3: ogni suo componente, dal meccanismo di consenso alla gestione delle fee, fino alla configurazione della treasury, può essere personalizzato o aggiornato senza compromettere la coerenza dell’intero sistema. 

Questa architettura modulare e flessibile la rende una delle soluzioni più promettenti del panorama attuale, capace di favorire lo sviluppo di applicazioni cross-chain e potenzialmente guidare la prossima evoluzione dell’interoperabilità nel Web3. Non a caso, Berachain ha già raccolto oltre 142 milioni di dollari in finanziamenti da nomi come Polychain Capital, Framework Ventures e Samsung Next.

Proof of Liquidity: un nuovo modo per esprimere il consenso

Berachain rivoluziona il concetto di consenso introducendo la Proof of Liquidity (PoL), un modello che mette sullo stesso piano sicurezza della rete e disponibilità di liquidità. In un mondo blockchain frammentato, dove ogni utente può scegliere tra decine di chain e protocolli, Berachain punta ad attrarre capitali incentivando direttamente la fornitura di liquidità

Gli utenti che depositano asset nei protocolli ricevono ricompense in BGT (Berachain Governance Token)  che rappresenta il potere decisionale del newtork. Il BGT non può essere scambiato, ma può essere usato per delegare il voto ai validatori, i quali a loro volta producono blocchi e ricevono incentivi economici come ricompensa. I protocolli possono creare veri e propri vault di ricompensa, dove gli utenti mettono in staking asset compatibili per guadagnare una quota delle emissioni di BGT.

Questo sistema incentiva direttamente il flusso di capitali, creando un meccanismo meritocratico dove più liquidità affluisce, più la rete diventa sicura e attraente per nuove applicazioni. Allo stesso tempo, la rete distribuisce il potere di governance in base alla partecipazione economica attiva, allineando gli interessi di utenti, protocolli e validatori in un unico ecosistema bilanciato ed interdipendente.

POL Berachain
Proof of Liquidity BerachainFonte dati: https://www.berachain.com/

Berachain e la sua architettura a 3 token: BGT, BERA e HONEY

Per comprendere al meglio Berachain è fondamentale analizzare la sua architettura a tre token, ognuno con una funzione precisa e complementare. Questa suddivisione serve a separare le funzioni economiche da quelle di governance, riducendo il rischio di concentrare troppo potere o incentivare comportamenti eccessivamente speculativi.

Come accennato, BGT (Berachain Governance Token) è il cuore della partecipazione di governance: si ottiene fornendo liquidità alla rete e non può essere trasferito o scambiato. È un token “soulbound”,  ovvero che rappresenta il diritto di voto all’interno dell’ecosistema. Serve per scegliere i validatori e influenzare le decisioni sul futuro della piattaforma.

Il token BERA è invece il principale token nativo della chain, usato per pagare il gas delle transazioni e come asset base per l’economia on-chain. Questo è liberamente scambiabile ed ha un valore che è influenzato dalla domanda e offerta sul mercato.

È stato lanciato inizialmente tramite una distribuzione airdrop tra gli early users della blockchain. BERA è la risorsa più interessata dagli investitori, in quanto quella su cui si può  banalmente investire nel successo ipotetico di Berachain. La sua tokenomics prevede una supply fissa di 1 miliardo, con un circolante del 21,5% ed il restante in vesting. 

Berachain tokenomics
Emissione token BERAFonte dati: https://x.com/Tokenomist_ai

Infine, HONEY è il reward token distribuito ai validatori e agli utenti che partecipano attivamente al rafforzamento della liquidità nell’ecosistema. Il suo valore è progettato per rimanere stabile attorno a 1$, fungendo da “stablecoin” anche se non tecnicamente coperto da collaterale. Il suo valore si regge su un equilibrio interno che coinvolge utilità reale e dinamiche di fiducia.  Attenzione perché in determinate dinamiche di mercato potrebbe perdere facilmente il “peg”

TVL Berachain: raggiunge il 7° posto in classifica tra le migliori chain, ma perde capitali nell’ultima settimana

Dal suo lancio in mainnet Berachain ha subito attirato un gran numero di capitali, tale da posizionarsi al ranking #7 nella classifica delle maggiori chains di DeFiLlama. Il TVL complessivo della catena è pari a $2,64 miliardi, un numero maggiore rispetto ad Arbitrum ma anche minore rispetto a Base.

Da febbraio fino alla fine di marzo abbiamo assistito ad una bella corsa al rialzo della metrica, che si è poi interrotta con un pesante sell-off dell’intero mercato crypto. parallelamente il token nativo BERA ha mostrato resilienza durante questi mesi bearish, perdendo molto  meno rispetto alla media del comparto alt, quantomeno fino ad aprile.

Da notare anche come proprio nelle ultime settimane siano usciti da Berachain quasi $850 milioni di dollari, mentre nel frattempo altre chain hanno registrato consistenti inflow. In particolare, negli ultimi 7 giorni, mentre le top 10 blockchain hanno visto ingressi di capitale, Berachain è stata l’unica a perdere terreno.

Berachain total value locked
TVL BerachainFonte dati: https://defillama.com/chain/Berachain

Questo scenario potrebbe essere interpretato come un calo della partecipazione e l’uscita dell’ecosistema dei farmers che avevano ottenuto l’airdrop. In molti hanno infatti liquidato la propria allocazione nel momento in cui il mercato ha iniziato  a remare fortemente verso il ribasso. 

Ad ogni modo i numeri rimangono ancora positivamente significativi, soprattutto a fronte della grande espansione di febbraio e marzo. Oltretutto, secondo i dati Dune, gli utenti attivi ed il numero di transazioni registrate sono rimasti stabili nell’ultima fase, evidenziando una stabilità nei dati on-chain del network.

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