I no – nella vita come negli investimenti – sono più importanti dei sì. E anche nel mondo delle criptovalute bisognerebbe imparare a dirne qualcuno prima a noi stessi e poi anche agli altri. Anche ai mercati. In quello che dovrebbe essere un weekend lungo e ozioso, dato che le feste delle borse americane iniziano venerdì, c’è forse qualche minuto in più per fermarsi a ragionare.
Senza entrare in questioni troppo specifiche, in una mini guida che sarà utile tanto ai nuovi arrivati quanto ai veterani cercheremo di capire quando dire no, perché dirlo e perché è necessario iniziare a farlo da subito.
Dire no è difficile, ma una volta che ne avremo capito la motivazione, diventeremo persone quasi impossibili da convincere, soprattutto quando arrivano cattive idee da un mercato, quello Bitcoin e crypto, che ne produce a ritmi estenuanti.
1. Non recupererai tutto subito
Se hai portato a casa delle perdite importanti, da un lato il mercato non ti avrà certamente aiutato, dall’altro probabilmente ti sei esposto troppo. Cercare di recuperare tutto e subito è la strategia migliore per tornare, tra qualche settimana, su questo sito a dirci che avevamo ragione.
Qui trovi una guida per un portafoglio equilibrato. Fanne buon uso, giovane padawan – ed evita di cadere ancora vittima di un destino cinico e baro, ma al quale hai offerto tu il fianco.
2. No, quel progetto non è il “nuovo Bitcoin
Abbiamo primavere sufficienti alle spalle per ricordarci di almeno una cinquantina di nuovi Bitcoin. Progetti che non solo avrebbero dovuto rendere tutti ricchi, ma che avrebbero addirittura scalzato BTC dalla sua posizione dominante.
Sai quanti ne arriveranno? Almeno altrettanti. Sai in quanti ci riusciranno? Zero. Quando qualcuno ti approccia proponendoti un nuovo Bitcoin, cancella ogni contatto e bloccalo su ogni social. Non può venirne fuori nulla di buono.
3. No, al cloud mining
Dato che siamo ottimisti e dato che ci aspettiamo una nuova stagione di mercati rialzisti, siamo certi del fatto che torneranno a ammorbare le nostre giornate delle vecchie conoscenze. Identikit: hanno passato la vita tra schemi piramidali e improbabili sistemi per diventare ricchi. E poi hanno scoperto qualche fantastico sistema per fare mining in cloud.
Non saprebbero spiegarti cos’è il mining, cos’è il cloud, ma giurano di aver fatto tanti soldi con questi sistemi. In realtà il grosso delle volte hanno fatto soldi portando dentro altra gente, che poi portava dentro altra gente, etc. Etc. No. Il mining è un’attività seria. E no, difficile accedervi pro quota pagando improbabili società registrate nel Baltico o in qualche paradiso fiscale.
4. No, non avrai sempre tempo
Mentre i primi tre no sono certamente negativi, il quarto è positivo. Ti sei interessato a Bitcoin ma sei lì che aspetti una correzione. Sei lì che dici, sotto i 60.000$ entro. Sei lì che prendi la rincorsa – e poi la rincorsa della rincorsa – e poi la rincorsa della rincorsa della rincorsa.
Non lo farai mai, perché con una correzione seria penserai poi che tutto sia finito. Non ti stiamo scrivendo di comprare Bitcoin, ma di valutare la possibilità che tu stia procrastinando per poi non muoverti mai.
5. No, non comprare quella presale
I token in presale sono molto facili da vendere: si pagano giornali di proprietari senza scrupoli e senza vergogna, si pubblicano articoli a raffica e si crea un nucleo di sprovveduti che lo comprano – e che convincono altri a comprarlo.
Dal 2018 a oggi non vi è stata una sola presale che abbia arricchito qualcuno. Anzi sì, i loschi figuri che animano questo tipo di progetti e i giornali che gli offrono spazio dietro lauti corrispettivi in denaro.