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3 miliardi su Bitcoin: Tether, banche giapponesi e Cantor Fitzgerald tentano il piano Michael Saylor!

Secondo FT, Cantor con Softbank e Tether sta per fondare 21 Capital, società che seguirà la strategia di Michael Saylor.

AGGIORNAMENTO: ai microfoni di Criptovaluta.it® Paolo Ardoino, CEO di Tether, commenta:

Non posso ancora comunicare in merito essendo una future public company.


Cantor Fitzgerald, importante società finanziaria degli Stati Uniti, sta creando insieme a Tether, Bitfinex e SoftBank una società che farà da veicolo di investimento su Bitcoin. Si chiamerà 21 Capital – con un ovvio riferimento nel nome al massimo di Bitcoin che saranno mai in circolazione (21 milioni) – e che cercherà di replicare la strategia di investimento di Michael Saylor, almeno secondo quanto ci troviamo a leggere sulle principali pubblicazioni finanziarie mondiali.

Si tratterà di una società quotata che diventerà pertanto rivale diretta di Strategy di Michael Saylor nella corsa all’accumulo di Bitcoin. L’intero progetto varrà 3 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Financial Times.

Cantor Fitzgerald è anche custode dell’enorme quantità di bond USA detenuti da Tether e che fanno da riserva per garantire l’ancoraggio al dollaro del suo USDT.

Un’impresa da 3 miliardi di dollari

Il capitale iniziale della società, almeno secondo le indiscrezioni fatte circolare da Financial Times sarà importante: 3 miliardi di dollari, con i contributi non solo di Cantor Fitzgerald, ma anche di Bitfinex (exchange della holding che controlla Tether) e Tether stessa. Parteciperà anche il gruppo finanziario giapponese SoftBank, conglomerato che si occupa di investimenti e mercati ma che al suo interno ha anche il controllo di servizi di telefonia e internet a banda larga.

Circa il 50% dell’investimento, 1,5 miliardi di dollari, sarà in capo a Tether, che contribuirà in Bitcoin. 900 milioni invece saranno in capo a SoftBank, sempre in Bitcoin, e Bitfinex completerà i 3 miliardi con 600 milioni di dollari in Bitcoin.

  • Debito in stile MicroStrategy

Sempre secondo quanto riportato da Financial Times, Cantor sarà responsabile per l’emissione e il collocamento di circa 350 milioni di dollari in debito convertibile, seguendo quasi 1:1 la strategia di Michael Saylor. Come numeri siamo ancora su livelli newbie rispetto alla mole di denaro presa in prestito e investita da Strategy, ma con il tempo con ogni probabilità, dovesse esserci davvero appetito per questo tipo di investimenti, andrà a salire.

Polemiche sul conflitto di interessi?

La questione probabilmente innescherà altre polemiche sul potenziale conflitto di interessi di Cantor Fitzgerald. Il CEO storico, Howard Lutnick, è infatti Segretario del Commercio negli USA. L’azienda è ora nelle mani del figlio, Brandon Lutnick ma ciò non sarebbe sufficiente, almeno per gli avversari politici dell’attuale amministrazione USA, a garantire la separazione congrua a eliminare ogni dubbio riguardante eventuali conflitti di interesse.

Rimarrà – questo tipo di polemiche – la cifra distintiva di un’amministrazione dove diversi dei membri più rilevanti hanno importanti interessi finanziari. Non è soltanto il caso di Lutnick: lo stesso Bessent arriva da trascorsi importanti nel mondo della finanza (gestiva un fondo hedge) e anche gli interessi finanziari del presidente Donald Trump non sono certamente di piccola entità, anche nel mondo crypto.

Non si è inoltre proceduto, come sarebbe consuetudine negli USA, ad affidare tali sostanze ad un blind trust. Le polemiche non finiranno certamente qui.

Criptovaluta.it ha contattato Paolo Ardoino in cerca di conferme della notizia.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 mese fa

sicuramente non baderanno al prezzo che sia in bull o bear compreranno comunque l’importante è accumulare più Bitcoin possibile.