Nella governance di Bitcoin – il complesso e quasi plebiscitario sistema che governa le novità da introdurre nel protocollo – si sta consumando un’altra tragedia greca. Ne avrai sicuramente sentito parlare: c’è chi vuole rimuovere un (importante?) limite per gli OP_RETURN.
La questione è tecnica – almeno a livello superficiale – ma ha innescato polemiche feroci, accuse personali tra diversi dei principali esponenti del movimento Bitcoin, spaccato la community in due, portato ad accuse di conflitti di interessi e ad altro drama social che avrà lasciato di stucco i più, soprattutto tra chi non conosce la violenza media con la quale si dibatte all’interno del mondo Bitcoin, soprattutto tra i social.
Una premessa, prima di cercare in termini semplici di capire cosa si sta discutendo: le discussioni tra bitcoiner sono sempre violente – almeno secondo gli standard di chi va a lavoro in giacca e cravatta e si fa chiamare dottore al bar sotto l’ufficio. Questo è da un lato un bene (le discussioni accese arrivano più facilmente al nocciolo del problema e evitano compromessi che scontentino tutti), da un lato è figlio della storia, molto cypher e soprattutto molto punk, di Bitcoin.
Ok, di cosa stanno discutendo?
O meglio, litigando. Al centro della discussione c’è la rimozione di un limite a OP_RETURN, un opcode di Bitcoin. Molto in breve e senza tornare a questioni che erano già nate nel 2014:
- OP_RETURN esiste per inserire onchain dati che non attengono alle transazioni finanziarie (parole, dati, codice, immagini, quello che volete, è completamente arbitrario);
- OP_RETURN ha un limite, 83 byte, così da limitarne l’utilizzo e la capacità di occupare spazio nei blocchi;
- OP_RETURN dalla prossima versione di Bitcoin Core, potrebbe non avere più quel limite. Ed è di questo che si sta litigando in modo invero assai acceso.
Perché c’è chi NON VUOLE eliminare questo limite
Il principio dal quale parte chi non vuole rimuovere questo limite è il seguente: Bitcoin è un network finanziario e qualunque utilizzo non-finanziario (aggiungere dati e strutture che non sono strettamente finanziarie) andrebbe limitato.
Fino ad oggi, obtorto collo, si è accettato OP_RETURN come una sorta di male necessario, benché limitato a 83 byte. Non vi è alcun tipo di motivo per incentivare questo utilizzo rimuovendone i limiti.
Sarebbe una sorta di benvenuto per chi vuole utilizzare Bitcoin per inserire codice, dati, foto di gattini, “arte” e questioni simili.
Perché c’è chi VUOLE eliminare questo limite?
Chi invece vuole eliminare questo limite perché desueto: oggi ci sono altri sistemi per registrare dati sulla timechain di Bitcoin – che son tra le altre cose più dannosi per chi gestisce un nodo completo e più in generale per il network.
Il ragionamento sarebbe dunque quello di offrire un’alternativa (un OP_RETURN senza limiti) così da rendere meno dannose certe attività, che non potrebbero essere comunque limitate.
Tra le altre cose i sostenitori della rimozione del limite ricordano che l’output di OP_RETURN diventa non spendibile e può così essere facilmente rimosso da chi gestisce il proprio nodo, così da non andare a ingrossare l’UTXO set.
Le questioni più tecniche
Le affronteremo sul nostro Canale Telegram Ufficiale per chi dovesse essere interessato. Qui ci limiteremo a lasciare qualche indicazione per approfondire la materia.
- OP_RETURN e gli output non spendibili
Quanto contenuto negli OP_RETURN non può essere utilizzato poi come INPUT per altre transazioni. Di fatto non viene aggiunto all’UTXO SET (al contrario di quanto avviene con altre tecniche di inserimento dati sulla blockchain).
È prunabile – ovvero può essere, dopo la validazione, essere rimosso dal set di dati che si conservano. Il dato rimane tuttavia parte del blocco completo.
- Sì, compete per il blockspace
Immaginate ogni blocco di Bitcoin come – semplifichiamo molto, ma funziona – una scatola dove si possono inserire delle transazioni. La scatola ha uno spazio finito – e dunque OP_RETURN illimitati vanno a competere (pagando, ma comunque occupando spazio) con le transazioni puramente finanziarie.
Chi è contro la rimozione del limite indica nella competizione con la funzionalità primaria (e unica?) di Bitcoin uno dei motivi per evitare la rimozione del limite, chi invece sostiene che il limite vada rimosso, sostiene che OP_RETURN sia comunque il metodo meno esoso anche sotto questo punto di vista.
vedremo se vincerà la comunity (centinaia di migliaia di persone, diciamo almeno migliaia che hanno preso parte alla discussione) o i 5-6 developer di core BTC.
se vincessero i developer (cosa che non pare così improbabile… ma già il fatto di come si sono comportati… lasciamo stare va) me li voglio vedere i maxi BTC come faranno a rompere il c*zzo a Ethereum perchè “non c’è democrazia” “decidono tutto dall’alto” “shitcoin gne gne gne” XD
prendo i popcorn va
Sarebbe comunque totalmente diverso da Eth, vista la portata del cambiamento.
Inoltre Bitcoin funziona benissimo così com’è, quindi se il cambiamento non aggrada ad un nodo questo può non utilizzare la nuova versione del client di core, senza il pericolo di trovarsi su una chain senza valore: nel caso di una alt questo valore coincide con la capacità di un’elite di devs di imporre cambiamenti frequenti e radicali, agevolmente (si builda!), altrimenti non avrebbe nulla da marketizzare su Bitcoin.
Si può usare knots o una vecchia versione di core e se il cambiamento entrerà nell’uso o meno dipenderà da quanti nodi (e investors) lo adotteranno.
Su Eth invece tutti si accodano alle decisioni del “team”, perché senza quello Eth non vale niente: campa sul marketing della capacità di “upgradare”.
Non si tratta ovviamente di upgrades per l’uso monetario (che è quello più impattante), perché quello vuole il più possibile immutabilità, ma quello è il marketing.
Chi non si accoda quindi si ritrova su… Eth classic 😉 che non ha una leadership altrettanto carismatica e quindi scivola nell’irrilevanza economica.
tutto valido in teoria ma impossibile in pratica – e lo sai meglio di me
Il 97% dei nodi usa Core, Knots è usato da pochi-nulla. Perchè? Perchè Knots è aggiornato da UNA sola persona. Runna pure Knots se vuoi; a meno che il 98-99% dei nodi runni anche lui Knots i cambiamenti fatti dai dev passeranno comunque (le nuove transazioni arriveranno dai nodi ai miner)… in poche parole la modifica imposta da una minoranza vincerà. Che il 98% dei nodi metta su Knots sarebbe – oltre che impossibile – pericolosissimo, perchè se il socio che lo aggiorna da solo sbagliasse una riga di codice succederebbero casini immensi.
Senza prendersi per i fondelli: Bitcoin = BTC core. Community Bitcoin = bla bla bla (se riescono a “convincere” i dev bene, altrimenti saluti).
Lasciamo poi stare le voci di corruzione e conflitti di interessi che sono circolate su alcuni personaggi, siano vere o no il succo è che Core detta il futuro di BTC e Core non risponde alla community BTC ma a un ristrettissimo numero di persone