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ESCLUSIVA: Paxos USDG presto con autorizzazione MiCA. Gruppo vuole altre crypto stable in Europa

USDG sarà in linea e autorizzato dal MiCA. Svolta per Paxos, che vuole portare in UE anche altri asset.

AGGIORNAMENTO: c’è un no-comment da parte di Paxos sulle modalità con le quali verrà garantita la fungibilità del token, in fondo all’articolo.


ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT: Il menù di stablecoin globali disponibili in Europa si allargherà in estate. A USDC, l’unico di una certa rilevanza a essere ancora disponibile in Europa, si aggiungerà anche USDG, token legato al dollaro che è emesso da Paxos a Singapore e che sarà – dalla prossima estate – disponibile anche in versione MiCA.

Così come avvenuto per USDC, non ci saranno differenze né in termini di smart contract né dunque in termini di token. Quanto verrà offerto agli europei sarà un token assolutamente identico – fungibile per dirla come fanno quelli bravi – agli oltre 200 milioni di token USDG che sono già disponibili sui mercati.

Paxos ha confermato ai microfoni di Criptovaluta.it che successivamente cercheranno di espandere l’offerta di asset digitali in Europa, aggiungendone tra quelli che sono già offerti su scala globale dal gruppo.

USDG, e non solo

Paxos ha comunicato il 4 febbraio 2025 di aver ottenuto l’ok dal regolatore finlandese per l’acquisizione di Membrane Finance, società che si occupava già di emissione di stablecoin in linea con il MiCA, il nuovo impianto di regolamentazioni europee.

Sarà USDG a seguire la strada della regolamentazione europea:

Paxos è attivamente impegnata in un dialogo con le autorità di regolamentazione finlandesi e dell’UE per garantire il lancio, previsto per quest’estate, del nostro stablecoin ancorato al dollaro statunitense e conforme al regolamento MiCA: il Global Dollar (USDG). Siamo entusiasti di espandere la nostra gamma di asset digitali regolamentati in tutta Europa in linea con il MiCA, con ulteriori stablecoin emessi da Paxos che seguiranno.

Questo è quanto ha confermato Lesley Chavkin, che è il leader della divisione Public Policy di Paxos in una nota condivisa con Criptovaluta.it®.

La versione di USDG disponibile in Europa sarà completamente fungibile con quella già circolante per circa 240 milioni di dollari, in uno schema molto simile a quello utilizzato da USDC. Ovvero USDG terrà in Europa – probabilmente – soltanto le riserve dei token emessi in Europa, mentre le altre rimarranno dove sono, ovvero a Singapore.

Secondo le ultime attestazioni diffuse da Paxos e confermate da Enrome – una società di revisione di Singapore, al 31 marzo le riserve di Paxos USDG sono composte da:

➡️ 107 milioni di dollari circa in US Treasury Bills (bond USA a breve scadenza)

➡️ 81 milioni di dollari in cash

Data l’esiguità del circolante, si sarebbe in linea di massima anche dentro quanto viene stabilito dal MiCA in termini di detenzioni cash. Tuttavia il deposito non è presso istituzioni europee e dunque… si ricorrerà con ogni probabilità al regime dual issuer del quale abbiamo già parlato e che sarà probabilmente motivo di scontro, anche politico, non appena si tornerà a parlare di MiCA.

  • Altri prodotti in arrivo

Si è parlato nella nota diffusa di altri prodotti digitali e di altri stablecoin. La speranza, per una larga fetta di pubblico del mondo crypto, è che torni disponibile il compianto PAXG, ancorato all’oro, e del quale in tanti sentono la mancanza, perché comodo per chi voleva investire sul valore dell’oro senza uscire dal mondo blockchain.

Altro player, altra licenza, altra attività fuori dall’Italia

Sarà della partita anche un’entità finlandese, paese raramente associato con società finanziarie, anche per motivi di carattere fiscale.

È certamente vero che il MiCA ha riservato delle sorprese interessanti in senso geografico. Non son più Malta e Cipro a dominare, con USDC/Circle che è autorizzata in Francia, Quantozqui una nostra intervista esclusiva al CEO – che ha licenza nei Paesi Bassi e nella quale hanno già investito Tether e Kraken – e altre società tra Lituania, Lussemburg e appunto la Francia.

RegolatorePaeseSocietà
Finanstilsynet🇩🇰Eurodollar ApS
Finanssivalvonta (FIN-FSA)🇫🇮Membrane Finance Oy (acquisita da Paxos)
Autorité de Contrôle Prudentiel et de Resolution (ACPR)🇫🇷Circle Internet Financial Europe SAS
🇫🇷
Autorité de Contrôle Prudentiel et de Resolution (ACPR)🇫🇷Société Générale – Forge
Autorité de Contrôle Prudentiel et de Resolution (ACPR)🇫🇷SALVUS
Bank of Lithuania (LSC)🇱🇹Ambr Payments, UAB
Bank of Lithuania (LSC)🇱🇹UAB BLUE EMI LT
Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF)🇱🇺Banking Circle S.A.
Malta Financial Services Authority (MFSA)🇲🇹StablR Ltd
🇲🇹
Malta Financial Services Authority (MFSA)🇲🇹Stable mint Ltd
De Nederlansche Bank (DNB)🇳🇱Quantoz Payments B.V.
La lista dei già autorizzaati

L’Italia non c’è – e con ogni probabilità, dati anche certi posizionamenti da parte delle autorità – non ci sarà neanche in futuro.

E gli altri?

Non sembra ci siano margini per vedere i prodotti di Tether in Europa a breve. Il gruppo – che gestisce la stablecoin più di successo e più liquida al mondo, USDT – non è stato mai granché contento delle regole che impongono – a questo punto solo per i token emessi in Europa, enormi riserve in cash, che sono meno sicure dei bond e che non permettono agli emittenti di guadagnare sulle riserve. Ne avevamo già parlato a luglio 2024 con Paolo Ardoino, CEO di Tether, affrontando il tema doppio emittente che era stato concesso a USDC:

Coprire i redeem europei con l’azienda US va bene. Ma se hai clienti EU che fanno issuance di billions, quei soldi dovranno rimanere in Europa. Tether preferisce avere chiarezza e non cercare strade per aggirare le regole.

Una situazione sulla quale torneremo a breve, soprattutto in virtù di quanto accaduto a USDC, token stable che ha licenza europea ma che ad oggi detiene una gran parte delle proprie riserve negli States, utilizzando un non meglio precisato meccanismo per riequilibrare le riserve tra US e UE.

Il regime suddetto era stato bersaglio di critiche anche da Circle, emittente di USDC. In un paper firmato da Patrick Hansen (Circle) e Helmut Bauer (Flawless Money) – puoi recuperarlo qui – ci si lamentava appunto della cattiva struttura del MiCA in termini di riserve.

A peggiorare ulteriormente la situazione, questo requisito significativamente più restrittivo va contro l’obiettivo stesso del MiCA e del concetto di “significatività” introdotto dal MiCA. Come indicato nella recente consultazione pubblicata dall’EBA sugli RTS che specificano ulteriormente i requisiti di liquidità delle riserve di attività, il passaggio dal 30 al 60% di investimento minimo in depositi bancari comporta un aumento dei rischi di liquidità, dei rischi di credito e dell’interconnessione per gli emittenti, con un conseguente aumento dei rischi per la stabilità finanziaria. Un clamoroso autogol normativo che dovrebbe essere corretto con urgenza.

Sulle modalità, no comment da Paxos

Sul come si otterrà la fungibilità tra i token USDG già emessi e quelli che verranno emessi in Europa però, Paxos si rifiuta di commentare. Non è chiaro se il regolatore finlandese pertanto offrirà modalità diverse da quelle che il regolatore francese ha offerto a Circle con il suo USDC.

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