Richiesta negata. Il giudice Analisa Torres del caso SEC vs Ripple non ci sta e risponde in modo molto duro alla richiesta di rimuovere l’ingiunzione ai danni di Ripple Labs, che coinvolge anche la famosa multa da pagare e sulla quale i due contendenti avrebbero trovato un accordo. Una situazione che era stata ampiamente prevista dai meno fantasiosi, e che non cambia però granché dello status legale di XRP negli States.
In altre parole, come dicono gli americani, un nothingburger, ovvero un hambuger senza niente dentro. Ovvero qualcosa che difficilmente avrà un impatto sul futuro di Ripple negli States come altrove. Ad ogni modo, sarà interessante analizzare cos’è successo e quale sia stata la risposta del giudice Torres.
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Cosa ha deciso il giudice e perché?
La richiesta era quella di rimuovere un’ingiunzione contro Ripple Labs, riducendo contestualmente la multa da pagare. Una richiesta che già la prima volta non era andata a buon fine. Il giudice Torres, nonostante ci sia pieno accordo tra le parti, ha infatti tuonato:
Niente di questo è cambiato – e le parti stanno facendo finta che lo sia. Eppure, ora sostengono che sia nell’interesse pubblico ridurre del sessanta per cento la sanzione civile e annullare l’ingiunzione permanente emessa meno di un anno fa.
Il riferimento è alle motivazioni che avevano portato all’ingiunzione e anche alla multa. In parole povere, il giudice afferma che se le condizioni non sono cambiate – ovvero i motivi che avevano portato all’ingiunzione stessa – in assenza di cambiamenti dei presupposti non si può procedere a cancellazione.
I fatti che hanno fatto scaturire la condanna sono infatti ancora lì – e per il giudice poco conta se SEC ha cambiato atteggiamento e se presto si avrà una nuova legge sulle crypto.
Un tono estremamente critico delle posizioni di SEC e di Ripple, che pur hanno tenuto le corti impegnate per oltre 3 anni, salvo poi dire che tutto si sarebbe potuto risolvere in altro modo.
Quali possibilità abbiamo ora?
Le possibilità sul tavolo sono fondamentalmente tre:
- Nessuno fa ricorso, né SEC né Ripple
La multa rimane sulla cifra precedente, rimangono attive anche le ingiunzioni, ovvero certi divieti per Ripple Labs. Ad ogni modo anche questa soluzione non deteriorerebbe lo status di XRP.
- Ricorso
Una delle due parti, o anche entrambe possono fare ricorso. E dimostrare al giudice la presenza di circostanze che annullerebbero i pericoli paventati. Un appello che avrebbe comunque bisogno di tempo. E dall’esito relativamente incerto.
- Tentativo di modifica dell’accordo
È una terza – e residuale – possibilità. Le parti potrebbero presentare al giudice un nuovo accordo, anche se il punto in questione non sembrerebbe riguardare appunto l’accordo in sé, ma l’esistenza dello stesso. Ovvero il giudice Torres chiederà motivazioni solide affinché si cancelli la sentenza di multa con pene accessorie.
Cosa cambia per Ripple?
Fondamentalmente è una questione di pochi milioni di dollari, che una società ricca e con una buona situazione patrimoniale come Ripple non dovrebbe aver timore di fronteggiare. Nel complesso siamo davanti ad una situazione che non è la fine del mondo, e che non costerà che del denaro, nella peggiore delle ipotesi.
Ripple ha perso oltre l’1% al diffondersi della notizia, segnale che i mercati si aspettavano – forse – un epilogo migliore. Epilogo migliore che come purtroppo spesso accade era stato anche pompato dai social, in assenza di qualunque tipo, però, di concretezza.
Continueremo a seguire il caso anche sul nostro Canale Telegram – dove potrai chiedere delucidazioni anche su questioni complesse… come questa.