Bitcoin potrebbe non essere così inquinante, dopotutto. Il sito ufficiale del progetto risponde per le rime all’incredibile fiume di editoriali, opinioni (anche Bill Gates si è speso in questo senso) e anche commenti che accusano la regina delle criptovalute di essere un disastro per l’ambiente. E quello che viene fuori, per bocca di Mustafa Yilham, leader di Bixin Mining, è un quadro particolarmente edificante, soprattutto per l’ambiente.
Una parte estremamente rilevante dei miner si trova in maggior parte in Cina, Siberia, Islanda e Svezia e utilizzerebbe fonti rinnovabili, collocando le server farm proprio in aree dove l’energia elettrica è incredibilmente economica, grazie alla presenza di fiumi e di dighe per l’energia idroelettrica. E se a parlare è un esperto – effettivamente coinvolto nel processo di mining – qualche dubbio sulla veridicità delle accuse dovrebbe iniziare a sollevarsi.
Ricordiamo in questa circostanza ai nostri lettori ancora preoccupati per l’impatto ambientale di Bitcoin, che in realtà si può investire su questa criptovaluta anche senza transazioni effettive sulla sua “inquinante” blockchain. Con eToro (qui puoi aprire il conto dimostrativo gratis) – si può investire su Bitcoin tramite CFD, con contratti che ne rappresentano il valore. Con buona pace degli ecologisti.
Il mining di Bitcoin si basa maggiormente su fonti rinnovabili
E questo è un fatto. Ad oggi circa il 50% delle operazioni di mining avvengono in Cina, Siberia, Svezia e Islanda: paesi che fanno largo utilizzo, almeno nelle regioni dove si trovano i miner, di fonti di energia rinnovabili. Questo è quanto riportato da Bixin, criptosocietà che si occupa principalmente di creare blocchi per la blockchain di Bitcoin.
A parlare dunque è un esperto e non critici che non hanno nulla a che vedere – e che non sanno nulla della dislocazione geografica dei miner che contribuiscono maggiormente alla rete di Bitcoin. Sì, anche Bill Gates può sbagliarsi, in particolare quando si accoda a critiche campate in aria, che vogliono sfruttare la popolarità di Bitcoin per un tornaconto personale in termini di visibilità.
Con il prezzo di Bitcoin che ha superato un nuovo massimo storico, le persone parlano ancora dell’impatto negativo di BTC sull’ambiente, afferma Yilham. Bixin ad oggi controlla il 2,5% dell’intero mining su scala mondiale e qui ci sono alcune considerazioni. Sentiamo sempre contestazioni su Bitcoin che consumerebbe più del sistema X e che dunque è inefficiente. Ci sono però due questioni da valutare:
Che tipo di energia consuma Bitcoin?
Dove finirebbe quell’energia senza Bitcoin?
Come miner il nostro obiettivo principale è di utilizzare l’elettricità più economica possibile. E questa è l’energia idroelettrica o quella che andrebbe altrimenti sprecata dal sistema.
In Cina, ad esempio, i miner si spostano stagionalmente. In estate le operazioni sono più efficienti nel Sichuan, mentre in inverno sono più efficienti nello Xinjiang. Nella stagione piovosa, nel Sichuan viene prodotta energia in eccesso.
Questo potrebbe finalmente mettere la parola fine su una questione che ha annoiato un po’ tutti, anche chi è genuinamente interessato all’impatto che tutti noi abbiamo sull’ambiente. Non è vero che Bitcoin è inefficiente, o meglio, è assurdo calcolare il suo impatto sull’ambiente paragonandolo con il consumo di Londra o di qualche piccola nazione.
Ma comunque i mercati non sembrano essere poi così interessati a questa diatriba. Le previsioni BTC continuano ad essere estremamente positive – nonostante l’inefficienza che viene puntualmente sottolineata dai guru del momento.