SEC colpisce ancora, o meglio, rimanda. Gli investitori americani dovranno aspettare ancora un paio di mesi per sapere se potranno investire o meno sull’ETF Bitcoin di VanEck, prodotto il cui percorso di approvazione era partito lo scorso dicembre.
VanEck, che è tra i più grandi gestori di fondi al mondo, vede le sue ambizioni frustrate, su un prodotto che è invece già realtà in Canada, in Svizzera e anche in Germania e che potrebbe significare, per Bitcoin, un ulteriore boom nella domanda – e dunque probabilmente di prezzo.
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La notizia non è stata delle migliori per i criptomaniaci degli Stati Uniti, che intravedevano nella possibile approvazione di questo fondo un ulteriore passo in avanti per l’adozione, su scala finanzia globale, delle criptovalute e di Bitcoin in particolare.
SEC si è infatti riservata 45 giorni aggiuntivi per una decisione definitiva, rimandando la data di accettazione al prossimo 17 giugno 2021, che potrebbe anche non essere l’ultimo rinvio. Secondo quanto viene riportato dalle principali testate statunitensi, SEC potrebbe riservarsi di estendere il periodo a 240 giorni complessivi, che tenendo conto dell’avvio delle procedure ufficiali in marzo, vorrebbe dire la fine dell’anno.
Quello di VanEck non è inoltre l’unico dei fondi ETF che, negli USA, sarebbe in attesa di approvazione. I prossimi della lista sono quelli di Valkyrie, WisdomTree, Fidelity, Galaxy Digital e anche SkyBridge.
Non dovrebbero esserci problemi di natura tecnica, ma come riportato da Criptovaluta.it già qualche settimana fa, di natura politica. Democratici e Repubblicani starebbero caricando la decisione di significati politici – con la nuova direzione assunta da Gary Gensler che è già tutta all’insegna delle criptovalute.
Non possiamo che ricordare anche la causa tra l’authority e Ripple, ormai arrivata quasi ad un punto morto e che sta gettando più di qualche dubbio sull’effettiva correttezza dell’approccio di SEC al mondo crypto.
È il caso del Canada, che ne ospita diversi e da qualche tempo anche su altri tipi di criptovalute, come appunto Ethereum. Possiamo inoltre trovare ETF su Bitcoin anche presso le borse di Francoforte e Zurigo. Con un ETF di VanEck con sede in Lichtenstein che opera già dentro i confini UE.
Gli USA sono fortemente in ritardo in questo settore, ritardo che continua ad accumularsi anche a causa di una direzione molto poco chiara di SEC, in un paese che ha ormai perso la leadership dell’innovazione in campo economico, mentre le cripto spopolano, sia in termini di investimento sia di utilizzo, nel Lontano Oriente.
Brutte notizie per tutti, anche se le previsioni su Bitcoin di medio e lungo periodo rimangono più che valide. Non saranno gli ostacoli messi da SEC all’adozione sempre più totale di BTC ad ostacolarne il cammino in futuro.
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