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La Regina vuole regole su cripto e stablecoin | Ma per le algoritmiche…

2 anni fa
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Lo sciame sismico innescato dal crack di Terra Luna continua a scuotere il mondo stablecoin, generando più di qualche timore anche nell’universo della finanza centralizzata. La portata dell’evento è tale da oltrepassare i limiti dell’ecosistema, andando a scomodare persino il Dipartimento del Tesoro inglese.

I tesorieri di Sua Maestà in questi giorni si stanno dando molto da fare per garantire stabilità finanziaria al Paese: l’idea è quella di regolamentare le stablecoin utilizzate come valuta di scambio.

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Sua maestà pronta a normare sulle cripto (e gli stablecoin)

L’Inghilterra si sta dimostrando particolarmente sensibile alle recenti vicende di Terra Luna, e su come queste potrebbero impattare a cascata sull’economia del Regno Unito. Il Principe Carlo in persona ha già annunciato che nella prossima agenda di Governo saranno presenti due progetti di legge a tema criptovalute.

Quella di Elisabetta II è una terra decisamente legata all’ecosistema cripto – vi abbiamo già raccontato del largo impiego di criptovalute da parte degli inglesi, e del progetto della corona per rendere il Paese un Hub cripto a tutti gli effetti. L’economia britannica vanta ad oggi un osmotico rapporto con DeFi e criptovalute, motivo per cui i timori al di là della Manica, sembrano essere così pressanti.

“La legislazione per regolamentare le stablecoin, laddove utilizzate come mezzo di pagamento, farà parte del Financial Services and Markets Bill, annunciato nel discorso della regina.”

Così un portavoce del Tesoro inglese, che esplicita ulteriormente le intenzioni del governo: una regolamentazione creerebbe le necessarie condizioni di stabilità finanziaria per tutti gli operatori. Le stablecoin algoritmiche tuttavia resterebbero escluse dai disegni di legge: non sarebbero adatte ai servizi di pagamento perché “condividono caratteristiche con asset crittografici non garantiti“. Con un intervento però che potrebbe palesarsi in sede separata – e forse di carattere molto più restrittivo.

Non solo Luna. Tron non sta piacendo a molti…

A seguito del fallimento di Terra Luna, l’attenzione dei regolatori verso le stablecoin in generale è cresciuto ai massimi livelli. Il crack della stablecoin di Do Kwon ha dimostrato in un colpo solo la fallibilità dei sistemi algoritmici, e dati i volumi che viaggiano su tali sistemi, la preoccupazione delle economie “tradizionali” potrebbe sembrare forse solida, anche se parliamo ancora di volumi non in grado di impensierire le principali economia.

Terra Luna tuttavia non è l’unico osservato speciale di qeusto momento: occhi puntati anche su USDD di Justun Sun, che mostra più di una somiglianza con il binomio UST – $LUNA. Vi abbiamo già riportato la sua visione sugli stablecoin algoritmici, in una recente dichiarazione intrisa di coraggioso ottimismo.

Il crack di Terra Luna tuttavia ha mostrato una certa solidità di Tether, e della prontezza di riflessi di Maker che non ha perso occasione per banchettare sui resti del nemico giurato numero uno. Nel frattempo, la stablecoin coreana sembrerebbe avere in tasca un piano per risorgere dalle sue stesse ceneri, ma che fa registrare più di qualche perplessità tra gli addetti ai lavori.

Paolo Sorgi

Appassionato di NFT, metaverse e cripto legate ai motori, Paolo segue per criptovaluta.it anche il settore del gaming e della musica legata alla blockchain.

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