Ieri il magnate Michal Saylor ha compiuto un’altra opera di bene per il mondo crypto, acquistando l’ennesimo lotto di Bitcoin attraverso la società Microstrategy ( Strategy). Il suo rinnovato impegno per l’accumulo contribuisce a rendere sempre più scarsa digitalmente la criptovaluta, che viene privata temporaneamente di una sua fetta di circolante.
L’operazione di ieri ha coinvolto 3.459 Bitcoin, acquistati da Saylor per il corrispettivo di $285 milioni, ad un prezzo medio di carico di $82.618 per singola moneta. Si tratta della 62esima volta da settembre 2020 che il gruppo interviene per togliere dal mercato supply. Ma a quanto ammonta ora il patrimonio complessivo di Microstrategy? Da dove arrivano tutti questi Bitcoin? In questo articolo seguiamo alcuni dati on-chain per fare il punto della situazione.
Dove avvengono gli acquisti di Bitcoin da parte di Microstrategy?
Ormai anche i muri conoscono il modus operandi di Michael Saylor e Microstrategy, che per accumulare più unità di Bitcoin possibile utilizzando la leva del debito. Difatti, ogni volta la società non utilizza capitale proprio per entrare sul mercato, ma raccoglie fondi tramite bond convertibili o emettendo azioni ATM. Quel denaro poi viene impiegato per acquisire la criptovaluta, con l’obiettivo dichiarato di trasformare la tesoreria aziendale in una riserva strategica ancorata al valore di Bitcoin.
Questo è chiaro: ma in che modo vengono esercitate compravendite multimilionarie di Bitcoin? È sbagliato pensare che Saylor operi in spot market retail agendo come un qualsiasi altro tipo di utente privato.
Con volumi così elevati, Microstrategy è praticamente obbligata a passare attraverso canali istituzionali altamente specializzati. Questo perché sorge il problema di trovare qualche borsa che abbia un book così profondo da ospitare operazioni monster, senza influenzare significativamente il prezzo.
Per questo passaggio MicroStrategy si affida infatti a prime broker e desk OTC come ad esempio Coinbase Prime e Anchorage Digital. Come evidenziato dai dati on-chain di Arkham, possiamo vedere che insieme i due istituti abbiano contribuito alla negoziazione di ben 248.000 BTC. Da lì i fondi passano a svariati indirizzi gestiti da Saylor ( visibili nel grafico come pallini arancioni), che poi a sua volta finiscono su specifici cold wallet.
Una parte di questi Bitcoin passa addirittura nelle mani del custode Fidelity, che si occupa di mettere in sicurezza un bottino digitale così importante. Questo fattore di custodia omnibus riduce l’esposizione a singoli punti di rischio, diversificando le holdings tra più indirizzi on-chain e garantendo un ulteriore livello di protezione centralizzato.
Il bottino di Michael Saylor: tutte le operazioni dal 2020 ad oggi
La storia d’amore tra Bitcoin e Microstrategy inizia a settembre 2020, da quando Michel Saylor ha acquistato i suoi primi 16.796 BTC per $175 milioni, ad un prezzo medio di $10.400. La lungimiranza nello scommettere in un asset ancora così di nicchia 5 anni fa, viene premiata adesso visto che oggi lo stesso investimento vale più di 8 volte tanto.
Da quel momento in poi fino ad oggi sono state condotte ben 62 operazioni( visibili nel grafico come “orange dots”), dagli importi variabili in base al capitale raccolto. L’ultima è arrivato proprio ieri, anticipata da un tweet di Saylor del giorno precedente in cui faceva intendere un nuovo acquisto in arrivo.
La singola acquisizione più grande mai registrata da Microstrategy è avvenuta il 25 novembre 2024, quando l’azienda ha aggiunto 55.500 BTC per un totale di 5,4 miliardi di dollari, al prezzo medio di 97.862 $ per BTC
Al momento, il portafoglio totale di Michael Saylor ammonta all’incredibile cifra di 531.644 BTC. Parliamo del 2,67% dell’attuale supply circolante di Bitcoin, per un controvalore di $45,5 miliardi. Il prezzo medio di carico a cui questa fornitura si rifà è fissato a $67.584.
Il tempismo di Microstrategy
Il timing di Microstrategy non è mai stato dei più eccellenti. Gli acquisti non dipendono dalla volontà di Saylor ma sono ed unicamente dalla capacità dell’azienda di raccogliere denaro, che tendenzialmente arriva nei momenti di maggiore fomo. È per questo che parecchi buy sono arrivati in prossimità dei massimi storici di ogni ciclo, mentre in bear market notiamo meno presenza di orange dots.
Ad ogni modo, in 5 anni la strategia DCA, seppur gestita in modo discutibile e con size variabili in base al contesto, sembra aver portato i suoi frutti. L’intero investimento, è mediamente in profitto del 26,69%, per un PNL di $9,58 miliardi rispetto alle quotazioni attuali di Bitcoin. Inoltre, secondo i dati di Bitcoin Treasuries,net, Microstrategy rappresenta la singola entità con più Bitcoin in pancia al mondo. La balena delle balene.
l’avevo notato anch’io che durante i bear market non ha mai acquistato. E’ un segnale che Saylor non fa caso al prezzo di acquisto ma preferisce sbarazzarsi subito dei dollari per acquistare BIcoin appena possibile ed è probabile che sappia che in futuro Bitcoin varrà veramente un milione per moneta quindi il prezzo di acquisto oggi è comunque basso.