OKX, uno degli exchange più utilizzati e conosciuti al mondo, torna negli USA. Dopo aver chiuso un’annosa questione con il Dipartimento della Giustizia, il gruppo è pronto a effettuare di nuovo lo sbarco in quello che è uno dei mercati più interessanti e con più volumi, anche in prospettiva futura.
OKX ha attivato il suo quartier generale a San Jose, in California, e ha nominato Roshan Robert come CEO della sua divisione statunitense. Si tratta di un ottimo colpo per l’exchange, che si contenderà così una quota di mercato in quella che di gran lunga la piazza più florida a livello globale.
Gli accessi sono già attivi per gli utenti americani – i quali avranno a disposizione ulteriori servizi nelle prossime settimane.
USA al centro
Per quanto il malumore serpeggi tra gli investitori, in particolare per la pessima performance del settore alt, l’America continua a essere il mercato più interessante per gli exchange e per gli intermediari di ogni genere e sorta. Ne è testimonianza il ritorno di OKX negli Stati Uniti – fortemente voluto e finalmente… finalizzato.
I clienti americani hanno ora accesso alla nostra piattaforma con alte performance e continueremo ad aggiungere servizi durante l’anno, come parte della nostra visione di costruire una Super App crypto.
Questo è il commento di Roshan Robert, che è appunto CEO della divisione USA dell’exchange.
L’ingresso, anzi il ritorno di OKX negli States è segnale inequivocabile della centralità di questa piazza per quanto riguarda i mercati globali crypto. A spingere con ogni probabilità sul gas c’è anche il nuovo contesto politico, che al netto delle lamentele per il prezzo, è oggettivamente più aperto di quello fornito dalla precedente amministrazione.
La battaglia si infuoca
Con l’Europa che è almeno in parte fuori gioco per le conseguenze del MiCA – e comunque per la scarsa rilevanza dei suoi mercati di capitali – sarà agli USA che dovremo necessariamente guardare per capire le future evoluzioni del mondo crypto, anche in termini di rapporti di forza tra gli exchange.
USA che continueranno a dominare la scena, anche in attesa dell’arrivo degli ETF su altre crypto e di uno sviluppo maggiore del mercato dei derivati e delle opzioni, anche sugli ETF stessi.
Un’America che ha deciso di mettere il turbo per quanto riguarda l’apertura al mondo crypto e che è così in grado di riaprire le porte ai migliori exchange del pianeta che durante la scorsa amministrazione avevano deciso di farsi da parte.