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ETHEREUM MAXI

Ethereum difesa da un massimalista Bitcoin. Perché ne abbiamo bisogno, perché ci aiuterà a cambiare il mondo

Abbiamo bisogno di Ethereum. Forse meno di quanto abbiamo bisogno di Bitcoin, ma...

Diceva Mao Zedong – che pur doveva saperne qualcosa sul tema – che la rivoluzione non sarebbe stata un pranzo di gala. I tanti di voi che ci scrivono, che parlano con noi sul nostro Canale Telegram, che ci ricordano che siamo tutti qui per cambiare il mondo avranno già la tempra, la fiamma dentro di loro che gli permetterà di resistere a prezzi non entusiasmanti.

Per tutti gli altri, che pur con la scusa della tecnologia sono qui per fare soldi (pochi, maledetti e subito), sarà utile questo promemoria. Stiamo già cambiando il mondo – lo sta facendo anche il brutto anatroccolo di questo ciclo, Ethereum e quanto seminato oggi verrà certamente raccolto domani.

È facile deridere chi si trova in un momento di difficoltà. È meno facile, ma invero assai più onorevole, sopportare stoicamente i cali di prezzo certi di un futuro più roseo. Gli elementi, per quanto riguarda Ethereum, ci sono tutti.

Non è più vaporware

Con il nome di vaporware i più cinici indicano quel software o quell’hardware che viene pubblicizzato come salvifico, come cura di tutti i mali del mondo e che poi puntualmente o fallisce o non viene mai pubblicato/commercializzato. È una definizione che abbiamo visto affibbiare anche a Ethereum, che tra ultra sound money e super computer del mondo ha pur sfruttato narrative un po’ sbilenche.

La verità è che Ethereum è sì subalterno a Bitcoin, così come è vero che offre tanto di diverso, di meno sicuro, di meno necessario ma comunque molto utile. Questa apologia di Ethereum vi arriva da chi, all’interno del team di Criptovaluta.it® è stato sempre considerato scherzosamente come un massimalista di Bitcoin poco incline ad apprezzare le novità tecnologiche introdotte da Ethereum e dal resto della ciurma. E sarà per questo, lo spera chi vi scrive, più attendibile.

  • La DeFi ha già vinto

Dentro il calderone della finanza decentralizzata è finito di tutto: dai sistemi per lo scambio simultaneo di token ai prestiti, passando per improbabili gestioni di prodotti finanziari che sono implose come tutti i più intelligenti si aspettavano.

La verità però – guardando a quanto stanno facendo tanti gruppi di primo profilo, è che Ethereum è stato già scelto e sarà sempre di più un layer di clearance per prodotti finanziari veri. Non più clearing house costose e centralizzate, non più database governati dai soliti noti, ma una blockchain trasparente che tutti possono verificare.

Forse in molti di voi hanno ritenuto l’esperimento di BlackRock – con il fondo money market $BUIDL – poco più di un esperimento da nerd. In realtà è il primo passo che dimostra come onchain si possa fare di più, meglio e a costi più bassi. Siamo solo all’inizio.

  • Non è Bitcoin, e quindi?

Chi vi scrive è il più strenuo dei difensori dell’eccezionalità di Bitcoin. Fa poche cose (in verità una o poco più), la fa in modo eccellente ed è quanto è più necessario in un mondo di denaro politico e dunque per definizione non per tutti.

Condivido anche il punto di vista di tanti che vedono negli smart contract e nello specifico in Solidity non esattamente strumenti super-solidi. Tuttavia la sperimentazione dovrebbe essere benvenuta, i ragazzi dovrebbero essere lasciati nella libertà di sbagliare e poi si dovrebbero raccogliere i frutti di quanto seminato.

Non è perfetto? Ce ne faremo una ragione. Sistemi come AAVE o Curve sono già vastamente superiori alle controparti della finanza tradizionale. Con l’arrivo di ancora più liquidità, diventeranno le basi per una parte consistente della finanza mondiale.

  • La finanza non è letame

Mi scuserete le parole forti, ma chi vi scrive (ancora una volta) non ha mai condiviso l’odio profondo verso la finanza in quanto tale. Si può essere ragionevolmente e razionalmente contro una finanza che è ancora per pochi, che ha escluso tanti e che distribuisce le carte buone sempre agli stessi.

Proprio però perché si è contro questo modo di gestire le cose del denaro si dovrebbe sostenere lo sforzo di chi sta cercando di cambiare quel mondo.

Quello che si rifiuta qui è il concetto da primitivi che una società sviluppata possa fare a meno di prestiti e crediti, di futures (sì, non esistono solo per speculare) e di tutti gli strumenti utilizzati dalla finanza di oggi.

Non sono gli strumenti il problema, ma l’organizzazione dell’infrastruttura e del mercato. E proprio questo (anche) Ethereum cercherà di aiutare a correggere.

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