Scott Bessent, segretario del Tesoro USA, si sbottona sul futuro dei rapporti commerciali tra USA e Cina, rapporti commerciali mai stati a rischio come oggi, di fatto bloccati da dazi e contro-dazi che rendono pressoché impossibile esportare e importare merci. La situazione, dice l’omologo del nostro Ministro delle Finanze, avrebbe bisogno di una de-escalation. Ovvero tutto ciò che non è stato fatto oggi: tornare a più miti consigli, trovare punti di incontro e magari rendere i dazi qualcosa di sostenibile, per quanto ancora punitivo.
Non sappiamo in quanti lo staranno a sentire e come interpretare questo messaggio, che sarebbe indubbiamente positivo per tutti i mercati, compresi quelli Bitcoin e crypto. Rimane, almeno ad avviso di chi vi scrive, di un’assurdità rara sperare che venga tutto giù nella probabilmente vana attesa dell’arrivo di Bitcoin a risolvere la questione.
Vale comunque la pena di ricordare che una parte considerevole delle preoccupazioni che affliggono i mercati arriva proprio dalla questione dazi: oggi il FMI ha ridotto le previsioni di crescita globale, proprio tenendo conto delle questioni relative alle politiche commerciali USA. Ridurre questi ostacoli sarebbe fonte di probabile entusiasmo sulle piazze USA e poi globali.
Non è questo che è stato affermato da Scott Bessent, segretario del Tesoro che sembrerebbe essere tra i pochi a battersi per il ritorno di politiche più sensibili alla Casa Bianca, almeno per quanto riguarda il commercio internazionale. Ha affermato però, secondo quanto hanno riportato diverse agenzie, di desiderare una de-escalation con la Cina. Una de-escalation che certamente dovrà passare, aggiungiamo noi, dall’accettazione da parte di Pechino di alcune delle richieste di Washington. Tutto questo mentre anche altrove si stanno consumando siparietti niente male: voci di corridoio confermano che ad esempio il Giappone sia pronto alla trattativa, e che però sia in attesa da giorni di comunicazioni da parte di Washington, incerta su cosa chiedere in cambio alla controparte giapponese.
Sì, anche se indirettamente. Un ritorno a una maggiore normalità commerciale aiuterebbe la crescita, nonché lo spirito degli operatori di mercato. E con Bitcoin che ha tutto sommato tenuto durante il crollo di SPX500 e NASDAQ, il rimbalzo potrebbe diventare ancora più importante.
A nostro avviso e forse in controtendenza rispetto alla maggioranza dei commentatori, sarebbe meglio scordarsi i tagli per un po’ all’interno di un’economia forte, che vedere tagli in emergenza perché il pianeta (o comunque l’economia USA) sta andando a rotoli.
Probabilmente sì, anche se siamo certi che di colloqui e dialoghi ce ne siano stati tanti. Ora servirà però anche far uscire entrambe le parti come vincitrici e come quelle che non si sono piegate ai soprusi della controparte.
È necessario per i cinesi, è necessario per la Casa Bianca, sia internamente che esternamente. Ma quello è il principale ruolo dei politici: imporre narrative che a uno sguardo più attento si mostrerebbero per quello che sono – ovvero per narrative raffazzonate e senza alcuna possibilità di essere credute. Narrative che però poi finiscono per dominare, portando tutti a dimenticare come si sia arrivati a un certo punto e come se ne sia usciti.
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Sembra il solito gioco... poliziotto buono (Bessent)... Poliziotto cattivo (Trump)... R.
È un modo, probabilmente intelligente, di vederla