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Situazione crypto macro

Donald Trump, Cina, Europa e petrolio: tutti i FATTORI CHIAVE per proseguire un BULL MARKET crypto e Bitcoin

Una situazione da urlo per il mondo crypto e Bitcoin: tutte le macro questioni da capire per investire al top

Un uomo solo al comando dell’economia mondiale? Non esattamente – come vedremo all’interno di questo speciale sulla situazione macro globale. Tuttavia, è indubbio che anche il mercato Bitcoinqui puoi attivare il tuo PAC per un investimento che puoi fare.. dimenticare – risenta delle uscite, estemporanee e meno estemporanee del presidente degli Stati Uniti.

Oggi è stato il giorno della chiusura delle trattative con la Cina. Una chiusura che sarà per il momento parziale (forte riduzione dei dazi in attesa di un più ampio accordo futuro) e che per ora possiamo considerare come portata a casa.

C’è tanto altro però che ci aiuta a capire dove potrebbe orientarsi il mercato. Una guida utile per chi opera sul mercato crypto ma anche per chi diversifica su altri mercati, da quelli delle materie prime a quelli azionari.

Cina in cantina: per ora non dovremo più preoccuparcene?

Dipende. Dal lato più pratico, sembra che quanto sia stato riportato da Scott Bessent – segretario del Tesoro USA – sia più che definitivo, almeno per i prossimi 90 giorni. Dazi portati significativamente giù, e loro rimarranno alla ricerca di un accordo più significativo.

Non possiamo sapere cosa abbiano discusso in dettaglio America e Cina – per ora però è una questione da portare possibilmente a casa e godersela finché durerà. Per Bitcoin questo ha significato un rafforzamento dei propositi rialzisti, al netto della giornata di oggi, di recupero del fiato e anche di sconto delle ultime mattane di Trump, diffuse ancora una volta a mezzo social.

Ora testa all’Europa

Le testate USA – con Bloomberg in prima linea – sostengono che ora la grande questione riguarderà Europa e Stati Uniti. Trump, dopo aver ottenuto una sorta di sospensione della questione cinese, potrà avere tutte le forze concentrate sullo strappare un ok all’UE.

Sembrerebbe – in modo paradossale – qualcosa di più difficile di quanto è stato fatto con Pechino. L’UE ha anche un’importante faccia politica da salvare, soprattutto dopo il tentativo di ricostruire una sorta di unità di intenti all’interno dell’Unione proprio in chiave anti-Trump.

La nostra opinione: c’è spazio per un accordo, che contribuirebbe al rafforzamento dello spirito bullish dei mercati. Anche questa è una situazione alla quale guardare con il massimo dell’attenzione.

Petrolio: geopolitica ma non solo

Il prezzo del petrolio sta faticando da tempo. Una prima spiegazione è che le attese per un’economia più debole stiano impattando, come sempre fanno, in modo negativo sul prezzo del greggio. Non è però soltanto questo a spingere il prezzo del greggio più giù.

L’Arabia Saudita, in controtendenza rispetto a quello che i mercati si sarebbero attesi, ha deciso di mantenere stabile e poi aumentare l’attività estrattiva, contribuendo alla debolezza del prezzo.

In questa situazione, sono in pochi a ritenere possibile una nuova corsa del greggio e il recupero di livelli di prezzo più interessanti dei 60$, almeno per il breve e medio periodo.

Per chi sta seguendo l’intera vicenda geopolitica, l’Arabia Saudita si è comportata così per un motivo principale: quello di rimettere in riga i paesi OPEC+ che sforavano, con sotterfugi, i massimi di estrazione assegnati. C’è però il risvolto politico: il prezzo del greggio così basso è un enorme regalo a Trump e gli lascia spazio aggiuntivo per qualche manovra di grande impatto.

I giornali americani parlano già di possibilità di Bin Salman di incassare l’assegno ottenuto tramite l’enorme favore fatto a Trump. Staremo a vedere: sarà interessante seguire le eventuali evoluzioni in Medio Oriente, territorio sempre caldo e che per ovvi motivi ha degli impatti enormi anche sui mercati.

Fuga dal debito USA?

A noi le ricostruzioni dei giornali non convincono troppo. Ci sono state fuoriuscite importanti dall’insieme degli investitori che ha sempre preferito parcheggiare il proprio denaro nelle obbligazioni USA. C’è stato anche un abbassamento dei rendimenti dei bond svizzeri, segnale che i mercati sono disperatamente alla ricerca di porti sicuri, anche se questi dovessero significare pagare per prestare.

Rendimenti titoli svizzera
Rendimenti MOLTO bassi per i titoli svizzeri

Sì, rendimenti negativi, che sono una fotografia importante dell’attuale stato dell’economia, al netto di quanto stiano correndo anche asset particolari come i meme token – in genere ottimo termometro di quanto i mercati abbiano fame di rischio.

Le questioni ancora aperte per il mondo crypto e Bitcoin

Domani sarà il gran giorno dell’inflazione: è forse la lettura meno importante degli ultimi mesi, dato che come abbiamo visto sopra le preoccupazioni dei mercati son ben altre. Tuttavia, in un mercato così mutevole e legato purtroppo alle mutevoli esigenze e alle mutevoli intemperanze di un uomo quasi solo al comando, sarà bene non perdersi questo appuntamento macro.

Appuntamento macro che è per il 13 maggio alle 14:30 e che seguiremo insieme sul nostro Canale Telegram – canale che ti consigliamo di frequentare per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità che arrivano dal mercato crypto e non solo.

La lettura dovrebbe restituire un’inflazione tutto sommato ferma e in linea con le aspettative. I mercati Bitcoin e crypto si gioverebbero però di un dato più basso, fosse anche soltanto per la speranza. Speranza che non solo è l’ultima a morire, ma che è tornata a fare capolino nei book e nei wallet di trader stancati da un lungo periodo di correzione e lateralizzazione.

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