Home / L’Arizona ci riprova: i senatori vogliono A TUTTI I COSTI Bitcoin nelle casse statali. Ecco cosa c’è nella legge!

ARIZONA BTC

L’Arizona ci riprova: i senatori vogliono A TUTTI I COSTI Bitcoin nelle casse statali. Ecco cosa c’è nella legge!

In Arizona vogliono riprovarci. Ma ci sono i margini per spuntarla su Bitcoin e crypto?

L’Arizona ci ripensa. E con un voto 16 a 14 vuole riaprire la discussione per la House Bill 2324, che vorrebbe imporre determinate modalità di gestione per quanto riguarda gli asset digitali (leggi: le criptovalute), che vengono sequestrate. La situazione in Arizona, in termini di riserve Bitcoin e crypto è delle più complesse.

Sono stati infatti bocciati piani per inserire direttamente BTC e crypto in fondi statali, è stata approvata però una norma che permette l’apprensione di Bitcoin e crypto “dormienti”, equiparandola ad altri asset, e ora si torna a discutere di una terza norma che era stata bocciata e che ora invece sarà riconsiderata.

Hai già preso i 5$ gratis da BYBIT? Ti basta lasciare la tua mail seguendo il link per ottenere 5$ nel tuo wallet non appena sarà attiva la piattaforma europea, il prossimo 1° luglio. Iscriviti ora (devi lasciare soltanto la tua mail) per goderti il bonus.

Una mozione per riconsiderare una delle leggi sulle riserve

La mozione per riconsiderare l’approvazione della norma è stat proposta dalla senatrice Jane Shamp, repubblicana, che almeno nella prima tornata di voti – quella che ha bocciato la proposta, era tra le contrarie.

La mozione di riconsiderazione è passata al Senato, con un voto di 16 a 14 e ora dovrà passare alla Camera bassa, dove però non è chiaro se esistano nuove maggioranze in grado di sostenere la proposta.

Proposta che imporrebbe – a grandi linee – allo Stato dell’Arizona di NON vendere le crypto che vengono sequestrate all’interno di procedimenti giudiziari. Poca cosa? Dipende dai punti di vista. Nel caso in cui dovesse passare infatti, saremmo davanti alla possibilità di alleggerire un po’ della pressione di vendita. E soprattutto di lanciare un messaggio anche ad altri stati che stanno valutando questioni simili.

Non ci saranno acquisti

Vale la pena di ricordare ai nostri lettori – mentre si sta consumando una delle fasi più interessanti di sempre su Bitcoin – che anche nel caso in cui dovesse passare la legge, non ci saranno acquisti diretti. Non c’è volontà politica di procedere in tal senso e – cosa più importante – non è quanto è previsto dalla legge.

Intanto comunque c’è domanda – tanta – che arriva da altrove. Qui un breve riassunto su:

Mancano ancora i retail, che sembrano essere ancora troppo spaventati dall’andare con convinzione long su Bitcoin. Serviranno nuovi decisi massimi per vederli di nuovo sul mercato?

Quel che è certo è che la loro domanda – determinante per ogni bull run degna di questo nome – per ora non c’è. E chissà se sia un segnale del fatto che – come dicono quelli bravi – siamo ancora early. Ovvero ancora in anticipo rispetto a certi movimenti futuri di mercato.

Tanti stati ci provano, ma…

Sembra che almeno in parte l’entusiasmo su questo tipo di operazioni sia rientrato. Complice, questa volta, anche un raffreddamento verse certe ipotesi da parte del governo federale.

Dopo aver fatto delle riserve Bitcoin e crypto uno dei punti focali della campagna elettorale, la verità è che non se ne è saputo più nulla. È un problema? No. Ma diceva Virgilio che timeo danaos et dona ferentes. Ovvero quando un bel cavallo di legno si presenta alle nostre porte, forse è il caso di guardare prima cosa porti in pancia.

Iscriviti
Notificami
guest


0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments