Continuano le ostilità tra mondo delle banche e mondo delle criptovalute, almeno nel Regno Unito. Barclays ha infatti annunciato che a partire dal 27 giugno non sarà più possibile comprare crypto con le proprie carte di credito. Questo a causa di frodi ripetute, almeno secondo le motivazioni offerte dalla banca. Non è il primo gruppo bancario che nel Regno Unito impedisce l’acquisto di cripto.
Già nel 2023 infatti JP Morgan Chase – sempre con la sua divisione nel Regno Unito – aveva preso una decisione simile. Anche in quel caso fu citato l’elevato numero di truffe – e di conseguenti reclami da parte degli utenti. Sempre per rimanere nel Regno Unito, anche Lloyds ha bloccato i depositi presso gli exchange, insieme all’utilizzo delle carte.
Bybit offre qui 5$ completamente GRATIS: ti basta seguire il link, iscrivere il tuo indirizzo e-mail per ottenere un BONUS che potrai ricevere appena sarà attiva la piattaforma europea, il 1° luglio 2025.
Barclays dice no – e si accoda a tante altre banche che…
In realtà il problema sembrerebbe essere relativamente circoscritto al Regno Unito, dove sono diverse le banche che hanno già fermato – in passato come oggi nel caso di Barclays, ogni tipo di trasferimento verso exchange, anche se registrati. Parliamo del caso oggi di uno degli istituti più utilizzati del Regno, ovvero Barclays, che ha annunciato uno stop importante, che riguarderà immediatamente le carte, che dal prossimo 27 luglio non potranno più essere utilizzate per acquistare Bitcoin o crypto.
Dietro ci sarebbe una questione che almeno dalle parti di Londra sembrerebbe essere irrisolta, ovvero quella delle truffe che utilizzano anche gli exchange registrati per far comprare a poveri sprovveduti crypto da trasferire poi a favore dei truffatori stessi.
Una questione che per le banche sarebbe preoccupante, perché arrivano tutta una serie di reclami per negligenza, cosa che ha portato diversi istituti, quasi tutti i principali, a rifiutare ogni tipo di transazione verso gli intermediari crypto.
Situazione simile altrove?
In realtà anche in Italia, almeno in passato, si sono avute questioni molto simili, che hanno impedito a diversi appassionati di utilizzare il proprio conto bancario al fine di acquistare appunto criptovalute. Una situazione piuttosto incresciosa – che da un lato è dovuta a comportamenti particolarmente conservatori da parte delle banche – dall’altro probabilmente da pressioni dei regolatori, che hanno più volte paventato la possibilità di ritenere le banche responsabili, almeno in parte, di quanto avviene ai denari dei propri clienti.
Una situazione non di facile gestione – con tanti gruppi in UK che hanno preferito appunto ritirarsi, forse anche per tirare un colpo basso a un settore, quello crypto, che ormai a livello globale sembrerebbe fare sempre più paura anche al banking classico.
Sarà una questione che si potrà risolvere? A nostro avviso sì. La regolamentazione MiCA, almeno in Europa, dovrebbe avere tra gli effetti positivi proprio la possibilità per le banche di accettare con maggiore tranquillità come clienti gli exchange, o comunque di offrire l’infrastruttura necessaria a loro per operare anche attraverso i canali più classici, ovvero quelli delle carte e dei bonifici.
Vedremo se le cose cambieranno anche nel Regno Unito, dove le crypto non sono sottoposte a regime MiCA, in quanto il Regno Unito non è più parte dell’Unione Europea.