Si torna sempre dove si è stati bene a mangiare. Dopo aver “ordinato” un ETF SOL alle borse americane, ancora in attesa di approvazione da parte della SEC, ecco che gli istituzionali tornano a riaffacciarsi sull’ecosistema Solana. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a segnali che fanno pensare ad un ritorno dell’interesse sul fronte degli smart money, che di nascosto tornano a compiere interessanti investimenti.
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Solana deve trovare nuova fiducia e forse questa sarà la scintilla che farà ripartire lo slancio. Il progetto arriva da una prima metà 2025 difficile, segnata da un calo delle quotazioni e da un ridimensionamento dell’attività on-chain, così come per il resto delle piattaforme web3. Ora si intravedono nuove dinamiche promettenti, che per quanto ancora limitate in termini assoluti, potrebbero rimettere in moto un nuovo flusso di capitali. Tutti i dettagli di seguito.
Boom dei volumi di trading per i futures CME Solana
Il primo indizio di una riattivazione del pubblico istituzionale su Solana, viene riportato dalla società di analisi on-chain Glassnode. Parliamo del volume registrato presso i futures SOL della borsa Chicago Mercantile Exchange (CME), che di recente ha toccato un nuovo massimo storico a 1,75 milioni di contratti. Solitamente questo mercato di derivati viene negoziato da un pubblico altamente qualificato, composto per lo più da investitori istituzionali o da operatori professionali che cercano esposizione regolamentata agli asset digitali.
Il dato è arrivato nella giornata di lunedì, proprio mentre la criptovaluta registrava un ottimo +9,75%, recuperando il livello fondamentale dei $140. In realtà già dalla scorsa settimana c’erano stati scambi intensi che avevano fatto pensare ad un posizionamento degli operatori più strutturati. A questo giro però è arrivato il vero picco dei volumi, che risulta maggiore di oltre 10 volte rispetto ai numeri di inizio giugno.
Sottolineiamo come da solo il dato del CME non basta per risollevare la price action di Solana. 1,75 milioni di contratti negoziati, che corrispondono a circa $252 milioni, restano poco influenti per un asset che scambia $3 miliardi al giorno solo sui futures perpetual di Binance, senza considerare altri exchange secondari e piattaforme decentralizzate. In termini economici, questo dato non cambia le carte in tavola per SOL, ma evidenzia un rinnovato interesse da parte di una classe di investitori, che potrebbe continuare a farsi vivi anche su altri fronti.
Marinade Finance attira 830.000 SOL nel suo prodotto istituzionale
A tal proposito, un altro fronte su cui si intravede un certo fermento è quello legato alla DeFi di Solana. In base a quanto emerso da un recente report di Messari, pare che Marinade Finance, noto protocollo di liquid staking, abbia registrato un afflusso di circa 839.800 SOL all’interno del suo servizio istituzionale Select. Dal lancio di questa feature, il set di validatori selezionati ha accumulato circa $132,1 milioni in asset in staking, consentendo di ottenere premi compresi tra il 7 e il 7,7% APY.
Anche in questo caso, i numeri sono solo indicativi e restano modesti se confrontati con il TVL complessivo della rete o con la versione native di Marinade, aperta a tutti gli utenti, che attualmente comprende 5,3 milioni di SOL. Ciò che conta però sono gli ottimi segnali che arrivano a Solana, che continua ad amplificare la sua portata presso nuove classi di capitali. In tutto ciò, ricordiamo come Marinade Finance sia l’unico fornitore di staking menzionato in un documento ETF di Solana, ossia quello proposto da Canary, nonchè attuale provider già attivo per il Bitwise Solana Staking ETP
Per chi non lo sapesse la sezione Select opera con un set di validatori selezionati, scelti appositamente per offrire esperienze fluide e alte prestazioni per un pubblico di nicchia. La differenza principale dalla piattaforma native, è la possibilità per gli staker di delegare a un set di validatori selezionati che soddisfano requisiti di rischio e conformità più elevati, mantenendo contemporaneamente la decentralizzazione. Questo dettaglio rassicura i clienti con grandi capitali che vogliono esporsi in modo più sicuro e prevedibile, senza esporsi ai rischi operativi tipici delle soluzioni retail.
Un’istituzione diversa dal solito entra nell’ecosistema Solana
Ad aggiungersi alla lista degli operatori di un certo calibro che investono sull’ecosistema Solana, c’è anche un’ istituzione diversa dal solito. Questa volta non parliamo di fondi speculativi o gestori patrimoniali, ma di una scuola pubblica. La Brooklyn Technical High School di New York è infatti la prima negli Stati Uniti a lanciare un nodo validatore su Solana, grazie al supporto di SharkLabs, società che costruisce sulla chain e che vanta una propria infrastruttura RPC.
Secondo quanto detto dal CEO dell’azienda, che ha sponsorizzato l’iniziativa, l’idea di lanciare un nodo liceale su Solana ha una grande portata. In primis perché, come ogni nodo, permette di ottenere una revenue. Poi, soprattutto, perché apre le nuove menti degli studenti alle infrastrutture web3 di nuova generazione, e perché porta ad un aumento del mindshare tra la nicchia degli sviluppatori e legislatori.
È chiaro insomma che sempre più attori istituzionali, sia quelli più orientati alla speculazione che quelli legati alla formazione, stanno esplorando con grande attenzione l’ecosistema Solana. Non è una notizia che offre un pretesto per un rally immediato, ma sicuramente getta le basi per una solida espansione futura della catena, che non sarà più trainata solo dalla speculazione dei degen sulle memecoin, ma dalla capacità di innovare e portare valore reale sul lungo periodo.