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Tether SGANCIA un altro MILIARDO di USDT: che significa per i mercati?

Altra liquidità in arrivo sulle borse crypto: perchè non siamo già "to the moon"?

Ormai quasi ogni settimana per Tether arriva il classico appuntamento per aumentare la capitalizzazione circolante della sua stablecoin USDT. Era  successo il 9 ed il 18 giugno, con l’emittente che in entrambe le occasioni ha effettuato un deploy di token dal valore di $1 miliardo. Ora si replica con l’ennesimo aumento di capitale, che finirà dritto nella blockchain di Ethereum, e che potrebbe alimentare il prossimo rally dei mercati.

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Chi segue questo mondo da qualche tempo lo saprà benissimo: le stablecoin sono letteralmente la liquidità necessaria per spingere acquisti e portare al rialzo il prezzo degli asset.

Tuttavia non è così semplice e non sempre ad una emissione di stablecoin ne consegue necessariamente un aumento delle quotazioni. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza e capire se questo movimento da parte di Tether renderà l’outlook del mercato più bullish.

Tether minta $1 miliardo in USDT su rete Ethereum

Come riportato da Arkham Intelligence e da altri tracker di dati on-chain, nella giornata di ieri la società crittografica Tether ha mintato USDT per una cifra a 9 zeri, replicando un trend ormai costante nel corso del 2025. Da inizio anno la società gestita dal CEO italiano Paolo Ardoino, ha aggiunto oltre $21,5 miliardi di supply circolante alla sua stablecoin, portando la capitalizzazione a $159,3 miliardi. Quest’ultimo mint è avvenuto su rete Ethereum, attualmente la seconda blockchain per presenza di USDT dopo Tron, che continua a detenere la quota principale della supply.

Tether stablecoin
Tether mint USDTFonte dati: https://x.com/arkham

Da notare come la cifra è stata autorizzata da Tether Treasury, ma non emessa. Ciò significa che non è in realtà già disponibile per essere scambiata sui mercati ma lo sarà per le prossime richieste di emissioni. Comunque sia, la notizia riflette evidentemente un interesse da parte di exchange, market marker e grandi investitori che necessitano di una moneta liquida per operazioni su larga scala.

Si espande l’adozione delle stablecoin: volume di trasferimenti ai massimi storici

L’utimo mint di Tether si inserisce in un contesto di forte crescita per il settore delle stablecoin, che vede un nuovo record nei volumi di trasferimento on-chain nell’ultimo trimestre. Secondo quanto riportato da Token Terminal, negli ultimi 3 mesi tutti i principali emittenti di stablecoin hanno permesso il flusso di quasi $10 TRILIONI.  Un numero che dall’ultima bull run del 2021 è più che quadruplicato, evidenziando un forte interesse da parte del pubblico, nonostante i due maggiori players siano rimasti Tether e Circle.

In questo caso è proprio Circle con USDC ad aver contribuito al record, con una vera e propria impennata degli scambi P2P che la coinvolgono. Tether, da parte sua, vanta altri primati tramite USDT, come una maggiore diffusione in termini di indirizzi ed una presenza dominante sui mercati, con un ruolo centrale nella fornitura di liquidità globale.  Ad oggi il volume globale delle stablecoin secondo una stima mensile ammonta a $4,6 trilioni, con 1,3 miliardi di transazioni effettuate.

Volume stablecoin
Volume trimestrale stablecoinFonte dati: https://x.com/PlasmaFDN

Come reagiranno i mercati all’ultimo mint di Tether?

In un mondo ideale, ad ogni alert di un mint da parte di Tether che rilascia $1 miliardo, gli order book di Bitcoin e delle altre crypto si riempirebbero di ordini a mercato innescando un rialzo improvviso delle quotazioni. Purtroppo però non funziona esattamente così: non sempre ogni volta che si introduce liquidità, questa va a finire dritta sugli exchange con un market buy, e non sempre ad ogni acquisto di queste dimensioni, gli asset speculativi rispondono con una candela verde. A questo giro addirittura la capitalizzazione totale del settore ha visto una flessione dell’1,13%, con un effetto opposto a quello che in molti si sarebbero aspettati.

Attenzione, come ricordavamo questa mattina per una vicenda simile con gli ETF Bitcoin,  non c’è necessariamente qualcuno che vuole manipolare i mercati. I prezzi non crescono perchè semplicemente non c’è abbastanza domanda tale da sopraffare l’offerta. D’altronde poi, queste stablecoin introdotte da Tether servono tendenzialmente per scambi OTC, regolamenti on-chain e per operazioni più complesse del trading per retail.

Ora non fraintendete: il fatto che da inizio anno sia entrato nel mercato un fiume di denaro in stablecoin è senza dubbio positivo e, se il trend dovesse proseguire, potrebbe avere conseguenze importanti sui prezzi degli asset digitali. Ma non dobbiamo per forza aspettarci una risposta immediata dai mercati a ogni singolo evento.

Storicamente le borse non si muovono per episodi isolati, a meno che non siano grosse breaking news, ma piuttosto per accumulo di segnali. E oggi, guardando a tutto quello che sta succedendo, possiamo dire che lo scenario che si delinea sembra tra i più bullish degli ultimi anni.

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