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Bitcoin vicina a non rappresentare più il 50% della capitalizzazione crypto

Nel mondo delle criptovalute esiste un parametro che in pochi conoscono: si chiama Bitcoin dominance (o supremacy) e misura l’impatto di Bitcoin sulla capitalizzazione delle criptovalute. Storicamente questo parametro è rimasto ben al di sopra del 50%, ovvero Bitcoin è sempre stata almeno metà della capitalizzazione complessiva del mercato. Questa cifra è davvero esorbitante: in un ecosistema che comprende migliaia di monete, il fatto che soltanto una di queste sia sufficiente a sovrastare tutte le altre messe insieme rende troppo sbilanciata questa economia.

Nel 2019, la Bitcoin dominance è passata dall’essere vicina al 53% al 50,2%. Di questo passo è molto probabile che, già durante l’estate, vedremo finalmente il sorpasso delle altcoin. Si tratterebbe di una soglia psicologica importante per mandare un segnale al mercato, mostrando che la nuova economia decentralizzata è fatta di decine di progetti destinati ad avere un futuro completamente indipendente da quello di Bitcoin. Se rimangono ancora migliaia di monete che sembrano non avere alcun futuro, ce ne sono anche alcune che sono cresciute molto dopo la fine della frenesia del 2017. Per fare degli esempi, Ripple, Binance Coin e Zcash sono soltanto alcune delle diverse crittomonete che hanno riscontrato un andamento positivo nell’ultimo anno.

Le ragioni del sorpasso

Ci sono diversi motivi per cui non sorprende che il dominio di Bitcoin stia gradualmente scemando. Tutto comincia da quell’incredibile 2017, l’anno che portò Bitcoin a raggiungere l’apice del suo valore proprio all’inizio del 2018. In quel periodo, la maggior parte degli investimenti erano destinati verso Bitcoin per il semplice fatto che quella era la crittomoneta più conosciuta dalle persone; questo è un fenomeno a cui hanno contribuito la televisione, la radio, i giornali e persino il marketing degli stessi exchange. Le persone volevano investire in Bitcoin perché speravano in un aumento del suo prezzo, non perché ne comprendessero le caratteristiche.

Sappiamo bene quali sono stati i risultati dell’insensata corsa alle monete virtuali di quell’anno. Oggi lo scenario, però, è cambiato. Anche se il numero complessivo di investitori è diminuito, chi oggi opera sul mercato delle crypto è più competente in materia; vengono studiati maggiormente i dettagli di un progetto prima di investire, con speciale riguardo al modo in cui quel progetto potrebbe davvero creare valore al di là della mera speculazione. Alle persone che davvero conoscono l’economia delle criptovalute, Bitcoin pareva un progetto superato già nel 2017; il protocollo proof-of-work era già stato migliorato dal proof-of-stake di Ethereum, esistevano già le applicazioni decentralizzate ed erano già note le potenzialità di Ripple, ma queste cose le sapevano in pochi.

Quando è arrivato il crollo delle criptovalute dello scorso anno, gli speculatori “occasionali” hanno venduto incassando le perdite. Sulle rovine di quel periodo è nata una community più attenta, più aggiornata, a cui Bitcoin non sembra più un porto sicuro. Nei prossimi mesi è praticamente sicuro che osserveremo un sorpasso deciso da parte delle altcoin, ma l’evento più atteso è ancora distante. L’evento più atteso è quello del sorpasso di una singola criptovaluta su Bitcoin, stabilendo così una nuova gerarchia all’interno dell’economia decentralizzata. Non ci siamo ancora, ma statisticamente parlando è solo una questione di tempo.

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