Il nostro articolo sul perché nessuno ha capito Bitcoin ha fatto relativamente scalpore. Sono arrivati commenti sia qui sul sito, sia invece sul nostro Canale Telegram– che a diversi livelli contestano sia quanto abbiamo scritto, sia il nostro atteggiamento sul futuro di Bitcoin. Un futuro che dovrà essere ancora scritto – ci mancherebbe – ma che al tempo stesso dovrà poggiare su qualcosa di (almeno per noi) – estremamente visibile già oggi.
Ci si lamenta, correttamente, che la tanto attesa mass adoption, l’adozione di massa, non sia ancora arrivata. Che ci siano squali (o balene che dir si voglia) che ne hanno approfittato e ne stanno accumulando tanti, forse troppi. Che Bitcoin abbia tutto sommato deluso le aspettative incluse già nel whitepaper, il documento di Satoshi Nakamoto. Non è esattamente così. Saremo anche degli inguaribili ottimisti, ma crediamo al tempo stesso di avere ottime ragioni a sostegno della nostra tesi.
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Una frase potente, tanto da vincere una vecchia edizione di Sanremo – che però a qualche appassionato di Bitcoin deve aver dato alla testa. Wall Steet – come abbiamo raccontato in un nostro recente speciale che puoi leggere qui – sembrerebbe aver trovato il trucco dei soldi infiniti, come nei vecchi videogiochi.
Sono le operazioni che oggi con maggiore facilità si guadagnano la prima pagina dei giornali. Non è però tutto qui Bitcoin, per quanto faccia nascere o rinforzi delle vecchie convinzioni che fanno… tanta paura.
Questa convinzione esce sempre rinforzata dai cicli rialzisti, come quello che stiamo vivendo praticamente senza soluzione di continuità dal fallimento di FTX, nel 2022. Più cresce il prezzo, più lontano è il valore per un comune mortale di un Bitcoin intero, più queste critiche aumentano.
A esacerbare la situazione ci sono anche i grandi acquisti di società come Strategy – che oggi siede su quasi il 3% di tutti i Bitcoin che saranno mai disponibili. E poi ci sono anche altre grandi aziende che comprano e che rinforzano questa convinzione.
È così? No. Tutti possono comprare un pezzetto di Bitcoin, che è infatti divisibile in Satoshi. L’idea del Bitcoin intero, che oggi vale un appartamento in periferia, è soltanto una soglia psicologica. Gli acquisti da parte di Saylor o di altri giganti non cambiano nulla.
L’arrivo di BlackRock nel mondo di Bitcoin ha avuto un effetto dirompente, tanto sul prezzo quanto sulla percezione che si ha di questo asset. Ora è un asset anche per gli investitori più raffinati, quelli che prima ne stavano alla lontana, quelli che prima gettavano continuamente fango sui quattro scalcagnati che erano convinti di avere davanti l’asset del secolo, se non del millennio.
Stanno manipolando il prezzo? Ancora una volta: l’ETF di BlackRock è un ETF passivo, e questo vuol dire che non è BlackRock a prendere decisioni riguardanti l’acquisto o la vendita di Bitcoin. E quindi anche qui – poca possibilità di “manipolare” il prezzo, qualunque cosa questa voglia dire.
Bitcoin non è una democrazia. Non si vota a maggioranza ma viene garantita la massima libertà del singolo. Se si vuole si investe, se si vuole si partecipa al network, altrimenti no.
Nessuno – in nessun momento della storia di Bitcoin, ha mai promesso una distribuzione equa, come se Bitcoin fosse arrivato a rendere i poveri ricchi e i ricchi poveri. Bitcoin ha sempre promesso regole uguali per tutti, regole che ha sempre rispettato, sin dal primo blocco.
Quindi se qualcuno vende a Saylor, a BlackRock o alla Tana delle Tigri, è un segnale del funzionamento perfetto di Bitcoin, che fa oltre ogni programma politico di redistribuzione, che forse qualcuno ha inventato, ma che non è mai stato parte dell’offerta.
Con buona pace di chi ad ogni allargamento degli scopi di Bitcoin – vedi ora il diventare un asset anche per gli istituzionali – vede la fine del mondo o quantomeno la fine di BTC e del suo network monetario.
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Vedi Commenti
il problema della "distribuzione equa" è purtroppo un bias che accomuna gli ultimi arrivati su BTC... e i primi. Mai sentiti i cari vecchi BTC maxi dirti "X-Y-Z sono solo scam: erano in prESaLe!!1!" Come dire che chi minava 100 BTC ogni 10 minuti era ok, "distribuzione equa", mentre chi comprava un'altra cripto in una presale invece no, "iniquo". Ecco.
La distribuzione di NULLA al mondo è equa, e ahimè BTC non fa eccezione.
Noi siamo nati in un paese paraculato: abbiamo avuto fortuna. Il luogo di nascita NON è equo - c'è chi nasce sotto le bombe, ancora al giorno d'oggi.
Nemmeno il tempo che abbiamo è equo: c'è chi vede i 90 anni bevendo e fumando come un turco, c'è chi muore a 10 di malattie ancora incurabili.
La bellezza è distribuita equamente? I genitori? Le malattie genetiche/disabilità/allergie?
Da qui però a dire "non è stato distribuito equamente quindi è una merda" ce ne corre. Preferisco l'altra abusatissima seppur corretta frasetta, "ognuno compra BTC al prezzo che si merita"... siano 100 euro, 10mila, 100mila o un milione
oltre che un ignorantone ho scoperto anche di essere confuso. Comunque dovremmo farci alcune domande Perchè molte aziende stanno acquistando Bitcoin? Forse hanno capito che il sistema monetario avrà in futuro bisogno di un aiutino da parte di una moneta forte come Bitcoin e si stanno preparando gonfiando le loro casseforti? Pensano di diventare i padroni possedendo più Bitcoin degli altri? Di sicuro qualcosa che ancora non sappiamo sta bollendo in pentola.
Un saluto alla mamma di Antonio.
Ed ancora una volta la, circa la 200esima Bitcoin è finito, anzi è morto, ottimo, ogni volta un -35%/40% di drop e poi +300% sul prezzo, benvenuti ancora.
Esatto