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BOOM degli Internet Capital Markets: la nuova FOLLIA che trasforma il web3 in un mercato di idee

Il nuovo meta del web3: un mondo dove le idee vengono monetizzate attraverso le memecoin. Attenzione ai rugpull.

Il mondo web3 evolve ad una velocità pazzesca e porta con sé nuove narrative tanto innovative quanto problematiche, come l’ultima arrivata degli Internet Capital markets. Un trend estremamente degen che si basa sull’idea di portare il mondo del crowdfunding on-chain e “boostarlo” attraverso l’uso delle memecoin. È letteralmente l’espressione della monetizzazione delle idee, dove i fattori dell’attenzione e della speculazione giocano un ruolo cruciale. Un nuovo meta, che punta a trasformare internet in un mercato di capitali, di cui si discute già a gran voce nei salotti a tema web3.

Chiaramente questo stravagante esperimento degli internal capital markets porta con sé alcuni aspetti negativi, nascondendo il rischio di un’economia effimera basata sull’entusiasmo del momento. Un contesto affascinante ma instabile, che merita di essere analizzato con attenzione.

Che cosa sono gli Internet Capital markets?

Il termine Internet Capital Markets indica un nuovo paradigma nato nel folle mondo del web3, dove idee, intuizioni e soluzioni creative vengono immediatamente trasformate in asset digitali negoziabili. Il concetto di base è che gli sviluppatori possono raccogliere facilmente denaro e lanciare nuove proposte, semplicemente incentivando il processo di fundraising attraverso la speculazione delle memecoin. Il tutto senza passare per i vincoli del mondo tradizionale dove VC ed enti centralizzati dettano le regole.

In pratica gli Internet Capital Markers danno a chiunque la possibilità di  lanciare un token legato a un progetto con l’ambizione di raccogliere capitale direttamente dalla rete. L’obiettivo è quello di trasformare internet in un mercato di capitali aperto, rapido e permissionless. Questo movimento in realtà non incorpora nessuna grande innovazione, ma ricicla vecchie narrative del mondo crypto, con l’aggiunta del layer di tokenizzazione spinta su prodotti accessibili come le consumer application.

In pochi giorni il trend ha raggiunto livelli di attenzione mediatica pazzeschi, permettendo ai builders di raccogliere decine di milioni di $ in modo estremamente semplice e scalabile, alimentando però drasticamente il gioco della speculazione da memecoin.

believe web3
Believe DAppFonte dati:https://www.believescreener.com/

Da dove è partita l’idea degli Internet Capital Markets?

Il fenomeno degli Internet Capital Markets nasce con l’applicazione decentralizzata Believe, che in breve tempo è andata mainstream, in parallelo al successo del suo token ufficiale LAUNCHCOIN. Parliamo di una piattaforma launchpad, all’interno del quale gli utenti possono monetizzare una propria idea lanciando un token per raccogliere capitali da investimento. Spesso il token è accompagnata da una consumer application, tangibile ed accessibile per gli utenti ( anche se spesso fine a sè stessa), basata proprio su quell’idea.

Il processo è molto semplice: basta rispondere a un tweet taggando “@launchcoin”, e in pochi istanti viene generato un token che rappresenta il valore digitale dell’idea o iniziativa proposta. Per certi versi, il meccanismo ricorda la tokenizzazione dei contenuti, ma qui l’ambiente assume dinamiche molto più rapide e speculative, simili a quelle di pump.fun, dove ogni nuova coin nasce e cresce (o muore) in base al flusso dell’attenzione collettiva.

Se il token raggiunge una certa attenzione, tradotta in termini finanziari in una capitalizzazione circolante di $100.000, l’idea viene capitalizzata. La moneta passa la bonding curve e viene listata sul DEX Meteora. (chain Solana). Le fees di trading collezionate su Believe vengono divise 50/50 tra creatore e piattaforma. In questo modo internet diventa (almeno sulla carta)  un mercato di capitali dove poter finanziare iniziative, applicazioni o intuizioni in tempi rapidi e in modo trustless.

Il token LAUNCHCOIN

LAUNCHCOIN è stato il primo token creato su Believe, nonché il primo catalizzatore della corsa speculativa attorno agli Internet Capital Markets. In pochi giorni ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di oltre 300 milioni di dollari, segnando un clamoroso +30x dove un rebranding dal vecchio ticker “PASTERNAK”

Il successo di LAUNCHCOIN ha innescato la nascita di migliaia di nuovi token, spesso lanciati con logiche simili ma con risultati molto meno eclatanti. La maggior parte delle nuove valute non ha ancora registrato una vera trazione positiva significativa: molte sono nate e scomparse nel giro di ore, contribuendo però a rendere virale la narrativa degli Internet Capital markets.

Dietro questa esplosione si nascondo anche i classici meccanismi del mondo delle memecoin: token senza alcun valore sottostante, spesso soggetti a manipolazioni o veri e propri rug pull. Alcuni progetti si legano superficialmente a delle applicazioni decentralizzate, ma più per effetto “memetico” che per una reale utilità on-chain. Altri invece non si basano solo su l’intento speculativo, puntando unicamente sull’hype e sull’attenzione.

internet capital market rugpull
Rugpull e manipolazioniFonte dati: https://x.com/Chilearmy123

I principali progetti della nicchia Internal Capital Markets: 

Ai fini divulgativi di questo articolo, per spiegare al meglio le logiche degli Internet Capital Markets, vediamo un paio di progetti che sono stati associati ad applicazioni, giochi, ed idee formalizzate nel mondo on-chain. Non ci interessano i token in sè, che come abbiamo accennato non hanno un ruolo diretto in questo senso e servono solo come incentivo per creare speculazione. Se volete approfondire potete trovare una lista completa sull’app ufficiale di Believe.

Giusto per citarne i più interessanti sotto il profilo degen troviamo: Vine Coin (VINE): Token Fitted (FITCOIN),Noodle (NOODLE), Creator Buddy (BUDDY), Giggles (GIGGLES), Banned (BANNED)

I rischi di un approccio così esplosivo ma insostenibile

Sebbene gli Internet Capital Markets offrano vantaggi evidenti, come la possibilità di accelerare la raccolta di capitale nel web3, non mancano rischi strutturali che mettono in dubbio la reale sostenibilità di questa narrativa. L’idea di base è molto interessante, in quanto i creators ottengono molti incentivi a sviluppare nuove applicazioni e iniziative, ma il modo in cui vengono remunerati non è economicamente strutturato per durare.

I token/memecoin che fungono da acceleratore di questa mania, presentano tokenomics insostenibili e casi d’uso inesistenti, il che rende difficile immaginare una solidità nel lungo periodo. In questo momento c’è tantissimo hype attorno a questo movimento, spinto dalla promessa di trasformare internet in un mercato istantaneo dove ogni forma di problem solving può essere monetizzata in tempo.

Tuttavia come ogni meta, anche quello degli Internet Capital Markets potrà continuare ad esistere finchè ci sarà attenzione, un fattore spesso fugace e volubile nel web3, dove l’interesse del mercato cambia direzione alla velocità della luce.

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